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Immagine del redattoreValeria

BALI



Seconda fermata: Bali! Anche qui troviamo lo zampino di Gianluca Gotto: ho letto della bellissima Ubud nei suoi libri e, che dire, aveva ragione. Sono partita con alcuni amici conosciuti a Melbourne e poi, insieme, ne abbiamo incontrati altri una volta arrivati. Abbiamo formato un gruppo splendido, formato da persone provenienti da tutto il mondo che hanno condiviso la stessa scelta di trasferirsi in Australia, chi per un motivo chi per un altro.

Premessa brutta: su 16 giorni a Bali ha piovuto 12 giorni. 12 giorni di pioggia “a secie roverse” (“a secchi rovesci”, per chi non è veneto)in un periodo ben lontano dalla stagione delle pioggie. 16 giorni in cui le nostre lacrime e la pioggia si sono incontrate, quasi confuse tra loro.

Non c’è un fico secco di romantico, comunque.

Allora, partiamo sì o no?


ULUWATU (27-29 GIUGNO)

La nostra prima tappa è stata Uluwatu, situata a sud di Bali e famosa per spiagge e tramonti mozzafiato. Abbiamo alloggiato al Surfers House Green Bowl e abbiamo speso, per 2 notti in camerata maschile/femminile con bagno in camera, 45,03 AUD (27,34 EUR) a testa. L’ostello è piccolo e tranquillo e le camerate affacciano su una piccola piscina. Non c’è la colazione ma ogni sera viene offerta una cena gratuita alle 7.30, chi è interessato deve avvisare la reception al mattino, entro le 12. Piccolo appunto sui letti: sono comodi ma il letto a castello superiore è vertiginosamente alto. Onestamente mi sono sentita un po’ insicura perché non aveva nemmeno una sbarra di protezione.

Subito dopo aver lasciato le nostre cose in ostello ed esserci rifocillati, ci siamo fatti un giro ad Uluwatu e ci siamo fermati all’Ape Club per una birra. Siamo stati fortunati perché abbiamo beccato l’happy hour che va dalle 4 alle 7: abbiamo acquistato 3 birre ma ne abbiamo pagate 2.

Dopo aver fatto aperitivo, siamo andati a Padang Padang Beach a vedere il tramonto. È stato spettacolare. Noi ragazze abbiamo fatto il bagno ed è stato magico. Consigliatissimo! Se invece andate prima, tipo primo pomeriggio, potete anche fare surf.


Il giorno dopo avevamo solo una cosa in mente: surf! Ci siamo diretti quindi a Dreamland Beach, che ci era stata consigliata come spiaggia per surfisti principianti (spoiler: oddio avvocato, poteva andare meglio). Il noleggio della tavola costa 100mila rupie per 1 ora (9,91 AUD – 6,02 EUR), 150 per 2 ore (14,86 AUD – 9,03 EUR); la lezione individuale invece costa 500mila rupie per un’ora e mezza, anche se alla fine abbiamo fatto 2 ore (49,53 AUD – 30,08 EUR). Prima di questa esperienza, avevo già provato a fare surf a Melbourne, all’Urbnsurf. È una piscina con onde artificiali che però non hanno davvero nulla a che vedere con quelle vere, quindi a Bali è stato un po’ come surfare per la prima volta.

Surf tip: una ragazza che viaggiava con noi aveva fatto un surf camp in Australia per questo ha scelto di noleggiare la tavola senza prendere la lezione. Mi ha confidato che le onde in a Bali sono completamente diverse e che ha avuto difficoltà a prenderle al momento giusto. Se avete già surfato da altre parti, prendete comunque la lezione. I maestri sono super disponibili e molto molto pazienti. Il mio ha aiutato anche la mia amica a prendere qualche onda 😊

Quindi, dopo aver lottato 2 ore con l’oceano e esserci bruciati le chiappe, siamo tornati in ostello, abbiamo cenato e siamo andati a dormire, sfiniti.


SI, CERTO. E ADESSO VOGLIO SAPERE CHI CI HA CREDUTO.


Siamo andati all’Hatch Club, un club interessante, free entry, con una giungla interna che ogni sera suona musica diversa. Noi siamo capitati la sera della musica tecno. All’interno del club c’è la possibilità di giocare a beer pong, biliardino, biliardo e anche ai videogiochi. Superchicca: c’è un tatuatore dentro al club che fa flash tattoo a partire da 400mila rupie (39,63 AUD – 24,07 EUR).


Nel nostro ultimo giorno a Uluwatu abbiamo fatto visita all’Uluwatu Temple. Purtroppo non lo abbiamo visitato perché è successo un po’ un casino (sostanzialmente ci siamo persi tra di noi) ma posso dirvi che abbiamo visto:

  • un tramonto spettacolare

  • delle scimmie cattivissime

All’interno del tempio abbiamo visto anche la Fire Dance. Molto particolare e a tratti divertente, gli attori vengono anche tra il pubblico. Il biglietto costa 150mila rupie (14,86 AUD – 9,03 EUR) e si compra dentro al tempio. Vi consiglio di prenderlo appena entrati perché ci sono solo due spettacoli al giorno e l’anfiteatro non è grandissimo. Se per qualche motivo cambiate idea, è possibile rivendere il biglietto la stessa biglietteria e recuperare i soldi.

Tip: poco prima dello spettacolo vedrete formarsi una fila vicino alla biglietteria. Mettetevi in fila anche voi: spesso i biglietti venduti per lo spettacolo sono un po’ di più dei posti a sedere, se vi mettete in fila subito eviterete di vedere lo spettacolo in piedi!


UBUD (29 GIUGNO – 4 LUGLIO)

Eccoci qui, al vero fulcro del viaggio. Prima di parlarvi di ciò che abbiamo fatto voglio dirvi che ho AMATO FOLLEMENTE Ubud.

È piacevolmente caotica.
Profuma di spezie e incenso.
Le persone sorridono sempre, qualsiasi cosa stiano facendo. 
Il cibo è buono, di una bontà che sa di casa. 
Anche quando piove, è bellissima.

A Ubud abbiamo alloggiato al Puji Hostel, un ostello in pieno centro, fatto di bungalow e immerso in una verdissima giungla. Anche qui c’è una piscina. Per 5 notti in camerata mista con 6 letti e il bagno in camera abbiamo speso 67,54 AUD (41,01 EUR) a testa. La colazione è inclusa ed è molto semplice: banana pancake con the o caffè. In alternativa si può chiedere della frutta ma ho visto anche qualcuno chiedere uova e pane tostato.

Nonostante la pioggia incessante, questo è ciò che siamo riusciti a vedere a Ubud:

  • Pura Dalem Temple: un tempio piccolino ma vale la pena visitarlo. L’ingresso costa 10mila rupie (1 AUD – 0,60 EUR) e dal lunedì al sabato sera è possibile assistere a diversi spettacoli. Noi abbiamo visto la Legong, Barong e Keris Dance. Lo spettacolo è stato molto particolare: le ballerine ballavano con ogni fibra del loro corpo, dalle dita dei piedi fino agli occhi, che si muovevano in modo magnetico e perfettamente allineato al resto del corpo.

  • Monkey Forest: un incontro ravvicinato con i nostri antenati…al quale bisogna fare un po’ attenzione. All’entrata del parco ci sono delle indicazioni, sono poche e semplici, quindi leggetele con attenzione. Ve ne anticipo alcune:

    1. Se avete portachiavi attaccati allo zaino e li amate follemente, toglieteli prima di entrare. Una scimmia mi ha derubata del mio piccolo canguro, preso al Queen Victoria Market ☹

    2. Stessa cosa vale per oggetti di valore come orecchini, collanine o braccialetti. Le scimmie sono curiose e potrebbero prenderli in mano, facendovi male.

    3. Non mangiate all’interno del parco.

    4. Chiudete le cerniere dei vostri zaini con dei lucchetti, perché le scimmie sanno benissimo come aprirle, e non toglietevi lo zaino dalle spalle.

    5. Non guardate le scimmie negli occhi perché lo prendono come un segnale di sfida.

    6. Le scimmie di per sé non sono aggressive, sono solo un po’ dispettose e ladruncole. Non spaventatevi se vi saltano addosso, non lo fanno per attaccarvi, sono solo curiose. Se le lasciate fare, se ne andranno da sole e a quel punto sarete voi ad aver rubato loro…qualche scatto!

  • Ubud Market: qui ci trovate veramente di tutto, è enorme! Ci ho fatto un po’ di acquisti tra cui il mio sarong: un lungo pezzo di stoffa che viene usato da donne e uomini indonesiani come gonna. Moltissimi indonesiani lo indossano anche quotidianamente e può diventare anche un bellissimo vestito. Contrattate 😉

  • Cremation cerimony: cerimonia sacra per il popolo balinese. La data della cerimonia viene scelta attentamente da un prete Hindu (non tutti i giorni sono adatti) e la preparazione della cerimonia coinvolge migliaia di persone. Per la cerimonia, vengono costruite delle strutture in legno:

    1. la cremation tower: una struttura a pagoda e elementi architettonici che simboleggiano l’universo balinese

    2. una grande struttura a forma di animale che farà da sarcofago e da “trasporto” per tutti i corpi. A seconda di genere, casta e status dei deceduti, l’animale può essere una mucca, un toro, un leone, un cervo o un elefante. A questa struttura verrà dato fuoco e simboleggerà il mezzo di trasporto che porta le anime in paradiso.

Per partecipare alla cerimonia è necessario indossare il sarong con la sua cintura e coprire le spalle. In genere non è una cerimonia turistica, i partecipanti sono le famiglie dei defunti e chi si è offerto volontariamente per partecipare.

Noi abbiamo partecipato grazie ad un amico di una nostra compagna di viaggio. Quel giorno ha diluviato per tutta la durata della cerimonia, ci siamo riempiti di fango ma sulla strada per il ritorno, in motorino, ci siamo fatti una bella doccia.


  • Tirta Empul: tempio famoso per la cerimonia di purificazione. All’ingresso del tempio, che costa 50mila rupie (5 AUD – 3 EUR), è possibile pagare una guida (che costerà come l’ingresso) che vi spiegherà tutto il processo per svolgere bene il rito e vi farà le foto.

  • Coffee Plantation Pemulan: qui ci siamo andati subito dopo la cerimonia di purificazione. Dopo aver fatto un tour guidato della piantagione, ci hanno fatto assaggiare gratuitamente tutti i loro caffè e the. Qui potete provare anche il caffè più costoso al mondo, il Kopi Luwak. Noi abbiamo diviso una tazza in due, pagata 80mila rupie (8 AUD – 4,80 EUR).

  • Tegallalang Rice Terrace: molto bella e ricca di spot fotografici. Si può anche fare la foto sulle altalene. Noi siamo andati che aveva appena piovuto: una nostra amica è scivolata a culo per terra e io ho immerso il piede in un fango così denso che sembravano sabbie mobili!



Yoga

Durante la permanenza a Ubud ho partecipato a ben 3 lezioni di yoga in due scuole diverse.

  1. Alchemy Yoga Center: tutte le lezioni hanno un prezzo di 150mila rupie l’una (15 AUD – 9 EUR) comprensivi di materassino, cubo e cuscini per la pratica. Il posto è molto molto bello e c’è anche un piccolo bar all’interno. La sala è molto grande e un po’ dispersiva, vi consiglio di mettervi davanti così potete sentire bene le indicazioni dell’insegnante. Qui ho fatto due lezioni diverse: Yin Flow e Earth Class. Yin Flow è una classe molto lenta e semplice, si ripetono le stesse posizioni per lungo tempo ed è perfetta per chi non ha mai fatto yoga o ricomincia dopo tanto tempo. Earth Class è stata la mia seconda lezione e l’ho amata, a partire dall’istruttore. Una classe dinamica con un insegnante estremamente attento ai suoi allievi: subito prima di iniziare la lezione, ha salutato ad uno ad uno i partecipanti, si è presentato e ha chiesto ad ognuno se avesse problemi fisici particolari.

  2. Radiantly Active: una scuola molto più semplice, con sale più piccole e spoglie. Ho fatto Fluid Hatha con un insegnante indiano. Senza infamia e senza lode. Stesso prezzo dell’Alchemy.


Spa

Vicinissimo al Puji Hostel c’è Ingrith Spa. Qui ho fatto una pedicure con foot peeling per 140mila rupie (14 AUD – 8,38 EUR) e un passaggio collo, spalle, testa a 110mila rupie (11 AUD – 6,58 EUR). La pedicure era fatta molto bene, il massaggio era un po’ troppo forte per i miei gusti.


CANGGU (4-6 LUGLIO, 7-10 LUGLIO)

Beh, che dire amici. PARTY ON!

I giorni passati a Canggu sono stati all’insegna di locali notturni e sveglie a mezzogiorno. Abbiamo alloggiato al Lushy Hostel dove per 2 notti in camera mista da 8 con bagno condiviso (non in camera) abbiamo speso 45,03 AUD (27,34 EUR). Questo è un party hostel, significa che c’è musica (alta) dal mattino fino a mezzanotte. Pensateci prima di prenotare, se non sopportate il caos. Altrimenti…tappi per le orecchie! Nelle vicinanze ci sono 2 lavanderie super economiche e moltissimi posti dove mangiare. Se siete pigri invece, c’è sempre la cucina dell’ostello. In generale, sarete un po’ fuori dal centro.

Per la seconda permanenza invece, di ritorno da Nusa Penida, abbiamo alloggiato al Somewhere Hostel dove per 3 notti in camera mista da 6 con bagno in camera abbiamo speso 59,26 AUD (35,98 EUR). Anche questo è un party hostel, quindi valgono le stesse raccomandazioni del Lushy. Questo ostello è più vicino al centro e ci si può muovere a piedi più facilmente.

Ma ora veniamo alle cose importanti: dove si va a far serata?

  • W Atlas Superclub: questo è il club più grande che io abbia mai visto. C’è anche un beach club affiliato ma non ci siamo stati. Il club è mastodontico, sia da fuori che da dentro ma anche un po’ dispersivo. Free entry per le ragazze, per i ragazzi invece sono:

    1. 200mila rupie (domenica-giovedì): 20 AUD – 12 EUR

    2. 250mila rupie (venerdì e sabato): 25 AUD – 15 EUR

  • La Favela: questo club si aggiudica il primo posto nella mia classifica personale. Qui ci siamo venuti per 4 serate perché il posto ci è piaciuto tantissimo e anche la musica. Ci sono diversi stage dove si può ballare ed è sempre pieno di gente di tutte le età. Ci sono delle parti all’aperto e…una riproduzione del Cristo Redentore di Rio! Free entry per tutti.

  • Finns Beach Club: altro enorme club dove potrete sorseggiare cocktail comodamente seduti in piscina. Dentro alla piscina! In alternativa, se non vi va di fare il bagno, ci sono i tavoli che affacciano sull’oceano. Potete anche ballare di fronte al DJ: la musica è bella ma parecchio remixata. All’interno del club vengono resi disponibili asciugamani e armadietti a pagamento. Per gli armadietti richiedono 500mila rupie in contanti come deposito, ve ne saranno restituiti 450mila quando ve ne andate. Se siete in gruppo potete prenderne anche solo 1 perché sono grandi, noi ne abbiamo usato 1 per 5 persone. Free entry per tutti.

Questi sono i club che a noi sono piaciuti di più e quindi mi sento personalmente di consigliarveli. Questi sono gli altri dove siamo stati:

  • The Vault

  • Old Man’s

  • Motel Mexicola

  • Shi Shi


Spa

Dopo 4 serate di fila vuoi non farti un massaggio? Sono andata da Carla Spa e con 160mila rupie (16 AUD – 9,58 EUR) mi sono coccolata con un massaggio total body di 90 minuti.


Mercati

Nei pressi di Canggu abbiamo visitato due mercati:

  1. Seminyak Flea Market: mercato all’aperto. L’ho trovato carino ma me lo aspettavo molto più grande (maledetto instagram…). I prezzi non sono così economici, diciamo che sono “turistici”.

  2. Krisna Oleh: più grande del Flea e al chiuso. Decisamente più economico e autentico ma potete trovare anche qualcosa di occidentale come felpe e magliette. Ci sono dei bei sarong, molto diversi da quelli che trovate negli altri mercati.


Canggu Food

Posti buoni buoni a Canggu:

  • Secret Spot: un ristorante completamente vegano. SPAZIALE! E la scelta dei dolci è vastissima!

  • Crate: ottimo per il brunch e con porzioni ben più che abbondanti. È spesso pieno.


NUSA PENIDA (6-7 LUGLIO)

La parte più disastrosa di questa vacanza sono stati i 2 giorni passati a Nusa Penida. Abbiamo alloggiato al The Moon Hostel per una notte in camera mista da 8 con il bagno condiviso e abbiamo speso 13,10 AUD (7,95 EUR).

Cosa abbiamo fatto? Assolutamente niente ☹

Ha piovuto incessantemente da quando siamo arrivati fino a quando siamo partiti. Esatto, ha smesso quando siamo ripartiti. E siamo ripartiti con il botto: siamo impazziti per trovare un battello che ci riportasse indietro nonostante il mare grosso. Abbiamo rischiato la vita ma ci è andata bene!


UBUD (10-12 LUGLIO)

Questi ultimi 3 giorni li ho passati in solitaria ad Ubud. Ho alloggiato da In Da Lodge dove per 2 notti in camera mista da 6 con il bagno in camera ho speso 36,72 AUD (22,30 EUR).

Dopo tutte le feste e i party hostel dove avevo passato i giorni precedenti, questo ostello mi ha rilassata moltissimo. È immerso in una giungla verde e le camere sono bellissime: completamente bianche e molto pulite. Il bagno è in camera ed è completamente separato: un locale per il WC, il lavandino a vista e un altro locale con la doccia. Unica cosa negativa: nel locale doccia non ci sono ganci per appendere i vestiti, se non la maniglia della porta.

Ho scelto di tornare ad Ubud per gli ultimi giorni non solo perché à stata la cittadina che ho amato di più ma anche perché, per una fortunatissima coincidenza, il giorno del mio compleanno ho avuto il piacere di pranzare con Gianluca Gotto, Claudia e la bellissima Asia. Gianluca con i suoi libri è stato determinante nelle mie scelte di vita dell’ultimo anno, incontrarlo è stato estremamente emozionante. Il pranzo mi ha poi permesso di conoscere un gruppo di ragazzi e ragazze con storia incredibili.


Ubud Food

I posti che ho amato di più ad Ubud:

  • Rococo Warung: la cucina chiude più tardi rispetto agli altri warung.

  • Tulani Vegetarian Restaurant: subito fuori dalla Monkey Forest, potrete mangiare piatti tipici balinesi in chiave vegetariana e vegana

  • Ubud Food Festival: siamo capitati ad Ubud proprio durante il festival, quindi abbiamo deciso di farci un salto. C’erano tantissimi stand con assaggi gratuiti e molte opzioni plant based.

  • Warung Makan Bu Rus: il miglior warung dove abbia mai mangiato. Porzioni abbondanti.

  • Sayuri: un ristorante completamente vegano. Qui è dove ho mangiato il giorno in cui ho incontrato Gianluca Gotto. Non è super economico ma cibo era davvero buono e le porzioni abbondanti (si, ho provato anche i dolci ovviamente!).


Lo volete un consiglio da amica?

E ve te ne do 7.

  1. Noleggiate uno scooter: non è la più sicura delle soluzioni ma vi permetterà di muovervi velocemente ed evitare il traffico folle di certe zone dell’isola (Ubud la peggiore da questo punto di vista).

  2. Taxi: quando non vi è possibile usare lo scooter, chiamate un taxi usando le app Grab o Gojek e prendetevi per tempo. Giusto per darvi un’idea: da Ubud all’aeroporto, il giorno della mia partenza, ci ho messo più di 2 ore e la distanza era di 20 km.

  3. Ostelli con porta senza chiavi: in molti ostelli non potrete chiudere la porta a chiave. Se la cosa vi crea problemi, chiedete prima di prenotare. A Bali tutti parlano inglese abbastanza bene, non sarà difficile farvi capire.

  4. Se vi piace camminare, occhio alle buche!: i marciapiedi sono spesso sconnessi o inesistenti. Se ci sono buche dovute a lavori stradali spesso non sono segnalate, quindi occhio a dove mettete i piedi.

  5. Portate i contanti sempre con voi: molti ostelli non accettano carte di credito e la connessione dei POS è spesso pessima. Per chi viene dall’Australia: potete trovare degli ATM di Commonwealth Bank dove prelevare Rupie Indonesiane.

  6. L’assicurazione di viaggio. SEMPRE.

  7. Bali Belly: la classica intossicazione che si può prendere bevendo acqua non depurata correttamente o cibo contaminato. Le possibilità di contrarla sono alte, noi siamo stati fortunati…ma anche un po’ attenti. Ecco a cosa prestare attenzione per non farsi rovinare la vacanza da questa simpaticona:

    • Se potete, date un’occhiata alla cucina, specialmente nei Warung

    • Se prendete cocktail o smoothie, fate sempre rimuovere il ghiaccio

    • Se volete ordinare verdure crude, chiedete con che acqua sono state lavate (se del rubinetto o della bottiglia)

    • Occhio all’acqua depurata degli ostelli! Date un’occhiata al beccuccio e un’occhiata generale al boccione, per vedere lo stato di pulizia.

    • Se entrate in un warung e non ve la sentite, scegliete un ristorante. Meglio spendere qualche soldo in più che chiudersi in bagno per una settimana.

    • Abbiate con voi pastiglie tipo Imodium. Potete prenderne una prima di ogni pasto o semplicemente se vi sentite male (ragazzi, ovviamente non sono un medico, questo è il consiglio che mi ha dato un amico indonesiano).


Link utili

OSTELLI

Surfers House Green Bowl (Uluwatu)

Puji Hostel (Ubud)

Lushy Hostel (Canggu)

The Moon Hostel (Nusa Penida)

Somewhere Hostel (Canggu)

In Da Lodge (Ubud)


LOCALI

W Atlas Superclub (Canggu)

La Favela (Seminyak)

Finns Beach Club (Canggu)

The Vault (Canggu)

Old Man’s (Canggu)

Motel Mexicola (Seminyak/Canggu)

Shi Shi (Seminyak)


RISTORANTI

Secret Spot (Canggu)

Crate (Canggu)

Ubud Food Festival (Ubud)

Rococo Warung (Ubud)

Tulani Vegetarian Restaurant (Ubud)


Warung Makan Bu Rus (Ubud)

Sayuri Healing Food (Ubud)



YOGA

Alchemy Yoga Center


Radiantly Active

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